Solo chi frequenta il clavicembalo da vicino può rendersi facilmente conto di quanto sia “divertente” eseguire il repertorio elisabettiano e perché molti clavicembalisti letteralmente non vedano l’ora di farlo. Per esempio i brani del Fitzwilliam Virginal Booke (scritti da Byrd, Sweelinck e altri maestri contemporanei del Bardo) sono un preziosissimo riassunto di canto, di discorso musicale, di esercizio, di passatempo strumentale e di eleganza gestuale… e non sono doti da “mostrare” bensì da mettere in atto con pudore e riservatezza, come se si stesse suonando da soli, tutt’al più augurandosi maliziosamente che qualche ascoltatore sia appostato un po’ più in là, magari a origliare dietro la porta.
È la musica di un rapporto di coppia, quello dell’interprete col suo strumento e, in questo caso, di Marco Vitale con una spinetta costruita dai fratelli Johannes e Andreas Ruckers, suonata con estrema pulizia e registrata con una presenza sonora che quasi ci proietta con l’orecchio accanto alla cassa armonica mentre vibra. Da ascoltare accanto a un’altra antologia simile, incisa quasi quindici anni fa da Andreas Staier (Teldec).
CARLO FIORE, Classic Voice June 2014